Occhiali "intelligenti", Oakley prova a sfidare la realtà aumentata di Google



TORINO
Il produttore di occhiali Oakley, divisione dell'italiana Luxottica dal 2007, è al lavoro per sviluppare una tecnologia in grado di proiettare dati direttamente sulle lenti, in potenziale concorrenza con il Project Glass di Google.

In un'intervista rilasciata a Bloomberg, l'ad Colin Baden ha ricordato che la sperimentazione dell'azienda nel campo dell'elettronica risale al 1997.

Precursori del progetto oggi in fase di sviluppo sono gli occhiali Thump (nella foto), del 2004, che incorporavano un lettore di musica digitale da 1 Gb di memoria, compatibile con iTunes e sufficiente per salvare fino a 240 canzoni, mini-auricolari collegati alle stanghette e sofisticate lenti polarizzate a sportello.

E per la nuova versione si preannuncia un avanzamento comparabile a quello raggiunto nei laboratori di Mountain View: il dispositivo integrato negli occhiali potrà connettersi in modalità wireless a Internet e funzionare sia autonomamente, sia interagendo con uno smartphone tramite Bluetooth e comandi vocali, in maniera analoga a Siri di Apple.

Oakley pensa allo sport come primo terreno di collaudo per il suo gadget, dove mettere a fuoco i punti di forza e studiare altre possibili applicazioni, senza dimenticare la cura estetica, che è già vanto di molti suoi modelli (e pare aver ispirato la stessa Google).

Non sono noti dettagli tecnici, prezzo e neanche se l'azienda intenda produrre da sola gli occhiali "intelligenti". Baden ha, invece, fatto sapere che potrebbe essere disponibile a autorizzare l'uso di alcuni dei 600 brevetti accumulati negli ultimi 15 anni, molti dei quali nel settore ottico.
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