Luxottica condannata: «L'operaio deve essere riassunto»
Luxottica condannata: «L'operaio deve essere riassunto»
Il giudice reintegra un dipendente che aveva lavorato 18 mesi consecutivi
MARTEDI' 29 MARZO 2011 - Corriere delle Alpi
BELLUNO. Ci sono voluti quattro anni, ma alla fine il giudice del lavoro di Belluno ha dato ragione all'operaio, ritenendo illegittimo il termine posto nel contratto di lavoro stipulatogli da Luxottica. L'azienda è stata condannata ad assumerlo a tempo indeterminato e a risarcirlo con una indennità onnicompresiva di 12 mensilità. La storia nasce nel 2006, quando l'operaio viene assunto nello stabilimento di Agordo. L'uomo viene chiamato a lavorare a Luxottica per ben due volte con contratti di somministrazione (dal 19/06/2006 al 30/11/2006 e dal 1/12/2006 al 31/05/2007) tramite un'agenzia di lavoro interinale, con mansioni da operaio addetto alla pulitura manuale di primo e secondo livello. Successivamente dal 1/06/2007 al 30/11/2007 viene assunto con contratto a termine dalla stessa Luxottica, con la qualifica di operaio addetto alla pulitura di secondo livello. Il tutto, quindi, per un totale di 18 mesi consecutivi, senza soluzione di continuità. Al termine del novembre 2007, l'operaio riceve a mano la lettera con cui gli si ricorda che il contratto è terminato. Una sorta di lettera di licenziamento. Un comportamento che non viene accettato dal lavoratore, che ritiene non legittimo il contratto di lavoro. E così minizia l'iter giudiziario per finire davanti al tribunale del lavoro, che si è espresso qualche settimana fa. Il giudice Anna Travia, infatti, come era accaduto nel settembre scorso per un'altra persona assunta da Luxottica (negli stessi periodi e con le stesse modalità) e poi licenziata (*), ha riconosciuto che il datore di lavoro non ha indicato in modo chiaro, trasparente e sufficientemente particolareggiato la causale dell'apposizione del termine, come invece vuole la legge. Secondo il giudice, quindi, anche in base alle testimonianze, l'azienda non è stata in grado di dimostrare la necessità di personale solo in determinati periodi dell'anno, visto che poi l'operaio ha lavorato per 18 mesi consecutivi. Inoltre, secondo quanto afferma la Corte di Cassazione, nel caso di scadenza di un contratto di lavoro a termine illegittimamente stipulato, la disdetta con cui il datore di lavoro, «configura un atto meramente cognitivo, non è un recesso vero e proprio». In poche parole, il giudice ha riconosciuto che anche la sedicente lettera di licenziamento non è valida. A questo punto (in base all'articolo 32 co V legge 183/10) ha riconoscuto all'operaio l'indennità onnicomprensiva pari a 12 mensilità, cone risarcimento del danno subito, «oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi». La Luxottica, quindi, è stata condannata a ripristinare il rapporto di lavoro «con le mansioni proprie della qualifica rivestita al tempo della detta assunzione» e al pagamento delle spese di giudizio. L'operaio, quindi, sarà integrato nel suo posto di lavoro, a partire dal 4 aprile prossimo.
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*** Del Vecchio: dal Lussemburgo oltre 60mln di utile nel 2010
MARTEDI' 21 GIUGNO 2011
Da Aterno 66mln profitti. Delfin, rosso 3,6 mln (da-224 mln) (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 21 giu - L'immobiliare spinge i conti lussemburghesi del gruppo Del Vecchio. In base ai documenti depositati oggi nel Granducato e consultati da Radiocor, Aterno, il veicolo cui fa capo la quota in Fonciere des Regions e quindi Beni Stabili, ha chiuso il 2010 con un utile netto di 66 milioni di euro contro la perdita di 23 milioni dell'anno prima. Delfin Sarl, la holding storica della galassia del patron di Luxottica, ha invece ridotto la perdita a 3,6 milioni, dopo avere chiuso il 2009 con un rosso di 224,7 milioni per effetto della chiusura di una vertenza con il fisco italiano costata 285 milioni. In cassaforte restano peraltro, a fine 2010, 1,5 miliardi di utili riportati a nuovo. Alla holding fanno capo 8,73 miliardi di asset, 8,57 dei quali in attivita' finanziarie, in crescita da 8,25 miliardi nel 2009. Lo stringato bilancio lussemburghese approvato nell'assemblea del 20 maggio scorso si riferisce alla sola Sarl, quindi non e' a livello consolidato e non fornisce precisazioni sulle partecipazioni. In base alle informazioni disponibili Delfin controlla il 67,8% di Luxottica, l'1,87% di Generali, una quota inferiore all'1% di Unicredit e il 4,3% di Molmed. Come nei bilanci degli anni scorsi, figurano come 'debito subordinato' i 5,04 miliardi di euro in azioni privilegiate rivenienti ai componenti della famiglia Del Vecchio. I titoli sono considerati tra le passivita' e non come capitale. La nuda proprieta' di Delfin fa capo ai 6 figli di Leonardo Del Vecchio, che ha pero' l'usufrutto oltre a una piccolissima quota del capitale. Il debito vero e proprio della holding nel 2010 e' salito a 1,59 miliardi da 1,28 miliardi. Le svalutazioni nel corso dell'anno hanno totalizzato 102 milioni circa (97 milioni nel 2009) e interessi e oneri finanziari sono saliti a 38 milioni da poco meno di 13, mentre le riprese di valore sono state pari a 10,7 milioni contro i 76 milioni nel 2009. In aumento invece i dividendi percepiti, che passano dai 96 milioni del 2009 ai 133,3 milioni dello scorso anno. Passando ad Aterno, che e' controllata al 100% da Delfin, la societa' a fine 2010 deteneva il 28,87% di Fonciere des Regions, numero uno europeo dell'immobiliare nel settore uffici con 10 miliardi di patrimonio e controllante di Beni Stabili. Le attivita' a fine 2010 toccavano 1,99 miliardi contro 1,51 miliardi un anno prima e il debito e' salito di pari passo a 1,92 miliardi da 1,5. Le partecipazioni hanno fruttato 81,4 milioni di dividendi, in crescita dai 53 milioni nel 2009, cui si sono aggiunti altri introiti finanziari per 11 milioni contro i 3 milioni dell'anno precedente. Gli- (RADIOCOR) 21-06-11 18:36:29 (0379)news 5 NNNN
IL Sole 24 ore
Rsu Luxottica Pederobba
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