AGORDO. La vicenda delle minacce ai vertici della Luxottica, firmate da un generico “Gruppo di operai” e riferite ai turni lavorativi del sabato, arriva come un fulmine a ciel sereno in un’azienda in cui da tempo il confronto tra lavoratori e proprietà ha permesso di dare vita ad esperienze innovative sul piano sia del welfare per i lavoratori sia della flessibilità della produzione.
L’esempio che ha fatto scuola è quello dell’ultimo contratto integrativo, messo a punto nell’autunno scorso.
Un integrativo in cui c’è ad esempio la “banca delle ore” dove accumulare permessi e straordinari per stare poi a casa quando nascerà il bebè, c’è il posto di lavoro da dividere con la moglie o con il figlio senza occupazione, ci sono i premi legati alla riduzione della bolletta energetica ma anche i riconoscimenti economici per i lavoratori iterinali.
Il contratto integrativo aziendale firmato ad ottobre da Luxottica e dai sindacati è stato pensato per tutti i circa 8 mila lavoratori degli stabilimenti di Agordo, Cencenighe e Sedico, assieme a quelli di Pederobba, Rovereto e Lauriano.
«Sia la parte normativa che la parte economica dell’accordo testimoniano, ancora una volta, la volontà di considerare le relazioni industriali in Luxottica laboratorio di innovazione», aveva detto all’epoca Nicola Pelà, direttore delle risorse umane del gruppo Luxottica.
Così ad esempio, sul piano della tutela della salute, nel caso di gravi malattie Luxottica si è impegnata a garantire l’integrazione sino al 100% della retribuzione per i lavoratori assenti da oltre 180 giorni.
Soluzioni innovative che, anche sul piano della flessibilità e del lavoro al sabato, sono scaturite dalla concertazione tra rappresentanti dei lavoratori e azienda e che hanno fatto scuola anche in altre realtà.
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