Mentre molte aziende come la nostra stanno ancora sperimentando — o addirittura resistendo — alla settimana lavorativa di quattro giorni, alcuni CEO visionari stanno già guardando oltre.
Sì, avete capito bene:
**il prossimo obiettivo potrebbe essere lavorare solo tre giorni alla settimana**.
Secondo quanto riportato in un recente articolo fonte: [Google News], alcuni leader aziendali stanno iniziando a immaginare un modello in cui i dipendenti lavorano solo 24-30 ore settimanali, concentrate in tre giorni intensi, lasciando il resto della settimana libero per riposo, famiglia, formazione o passioni personali.
Perché tre giorni?
I sostenitori di questa idea dicono che:
✅ **La produttività aumenta** quando le persone lavorano meno, con maggiore focus.
✅ **Il benessere mentale e fisico migliora**, riducendo burnout e assenteismo.
✅ **L’attrattività aziendale cresce**, specialmente per i talenti giovani che cercano equilibrio e senso nel lavoro.
✅ **L’innovazione fiorisce** quando si dà spazio alla creatività, fuori del ambito lavorativo.
Non si tratta di fantascienza: alcune startup tecnologiche e aziende nel settore creativo hanno già testato modelli simili con risultati sorprendenti. E i CEO che ne parlano non lo fanno per moda, ma perché hanno visto i numeri: meno ore, più risultati.
Ma è davvero possibile?
Certo, ci sono sfide: non tutti i settori possono permetterselo (pensiamo a sanità, logistica o servizi essenziali), servirebbe una riorganizzazione profonda dei processi, della cultura aziendale e degli obiettivi.
Ma come ci ha insegnato la pandemia, **il lavoro può cambiare radicalmente — e in fretta — quando c’è volontà**.
Il futuro è flessibile
Che sia 4, 3 o anche 2 giorni, la direzione è chiara: il futuro del lavoro non si misura più in ore sulla postazione lavorativa soltanto, ma in **valore creato, benessere garantito e sostenibilità umana**.
Forse non arriverà domani, ma il dibattito è aperto.
E mentre alcuni ancora discutono se tagliare un giorno, altri stanno già disegnando il calendario del futuro.
Il lavoro sta cambiando. Fino a ieri, il sogno era il venerdì libero; domani, potremmo chiederci se non possiamo aspirare a qualcosa di più.
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