ROVERETO. La notizia è di qualche giorno fa: per la terza volta i dipendenti Luxottica riceveranno in dono un «pacco alimentare» del valore di 110 euro. E' una delle iniziative che Luxottica inquadra nella propria politica di «welfare aziendale». Nel silenzio di politica e sindacato, un operaio, Carlo Lorenzi, dà voce ad un malumore che non è solo suo. Rifiuterà il pacco, spiega, perchè da lavoratore vuole diritti, non carità.
«Volevo rendere pubblica - scrive in una lettera aperta ai colleghi e alla città Carlo Lorenzi - tutta la mia indignazione sui «regali o welfare» della mia azienda. Me lo sono giurato da quando hanno iniziato a volerci cambiare il contratto da metalmeccanici ad occhialeria, col ricatto della chiusura e che non si poteva avere contratti diversi nella stessa azienda. Adesso stanno o stavano assumendo con contratti diversissimi. Mai preso un pacco spesa, men che meno le azioni ed altre cose che non sto ad elencare. Lo so che sono una mosca bianca e che molto pochi la pensano come me, ma per il mio modo di pensare la dignità non ha prezzo. Posso anche capire.
La crisi, la paura di perdere il lavoro, il menefreghismo, "finchè mi danno qualcosa ben venga"... Ma ripeto, la dignità non ha prezzo. Neanche soldi accetterei. Non sono regali fatti col cuore e come sempre ci chiederanno qualche cosa in cambio: mi aspetto «sorprese». Mentre noi quando chiediamo qualche cosa (vedi orario di lavoro per mamme in difficoltà con i figli) o stanno sul vago o ti rispondono di no. Sono contento e mi ritengo fortunato di lavorare in una azienda «sana», però i nostri problemi li abbiamo anche noi. Ricordo che è pur sempre una multinazionale e non mi meraviglierei se un giorno chiudesse, dando magari la colpa a noi lavoratori e mettendo in crisi l'intera Vallagarina».
Quindi rifiuterà il pacco, come l'anno scorso e l'anno prima fecero in parecchi. Ritendolo umiliante non tanto per sè, ma per la figura ed il concetto stesso di lavoratore dipendente.